Quando un calciatore abituato a calcare palcoscenici importanti sceglie di lasciare Madrid o Liverpool per trasferirsi al Napoli le ragioni possono essere di tre tipi: i soldi, il mare, il progetto. Ebbene, per quanto riguarda Gonzalo Higuain e Pepe Reina pare che i motivi siano ancora differenti: l’ex Real Madrid si è piegato alla corte fulminea di De Laurentiis perché al Bernabeu aveva poco spazio, i campani ricoprivano di soldi le merengues e avrebbe potuto indossare la maglia che fu del suo idolo Maradona; il portiere della Nazionale spagnola, invece, si è ritrovato suo malgrado su un aereo in partenza da Liverpool, girato in prestito al Napoli dai reds perché dalle parti di Anfield si era deciso di puntare su Mignolet, spedito in Italia perché lì avrebbe ritrovato il suo connazionale, amico e mentore Benitez, allenatore appunto dei partenopei. Storie diverse, dunque, ma sempre di campioni trattasi – e sempre di scelte di vita – che dopo quattro mesi scarsi paiono aver dato ragione a chi in fondo si è buttato in questa nuova avventura a capofitto e con la giusta abnegazione. Sì, Higuain e Reina, campioni navigati conosciuti in tutto il globo, oggi sono felici, raggianti, orgogliosi di giocare per il Napoli e in ogni intervista non nascondono la loro soddisfazione.
Ieri alcuni inviati della radio iberica Cadena Cope, sono piombati a Castelvolturno per rivolgere qualche domanda al numero 9 e al numero 25 del sodalizio napoletano; Higuain, pagato una quarantina di milioni e andato a segno 6 volte (al netto di due infortuni già patiti), ha per la prima volta rilasciato dichiarazioni di totale devozione alla sua nuova squadra, anche se prima ha dovuto rispondere alle immancabili domande di rito sulla Spagna e il Real Madrid:
“Non sono spagnolo, ma ho vissuto tanto tempo lì ed ho lasciato lì tanti amici. A Madrid ho fatto tanti anni ad alto livello, ma ora penso al Napoli, sto bene qui con un grande allenatore, un presidente che mi ha convinto subito ed un gruppo che mi ha accolto bene. Lasciare Madrid? Non è stata una decisione facile. Avevo la testa di cambiare e quando lo stadio fece il coro per la mia permanenza avevo già deciso dentro di me di andare via, per provare cose nuove nella mia vita. Ma ho parlato tanto del Real, ora penso al Napoli. E’ il passato e ne ho già parlato”.
Per quanto riguarda il presente invece:
“Sono felice a Napoli per questa nuova avventura. Sono molto contento di essere qui. Successore di Diego? No, sono qui per completare la squadra e dare il mio contributo, non sono il successore di nessuno. Perché Napoli? Ne avevo già parlato con i compagni di nazionale come Lavezzi e Campagnaro. Mi avevano spiegato la passione e poi per un argentino è speciale grazie a Diego. Diffierenze con la Spagna? Sì, sono diversi. In difesa molte squadre difendono con la linea a cinque ed è più difficile. Cr7 o Callejon? Sono diversi, Callejon ora ha avuto continuità ed ha fatto già 6 gol. De Laurentiis o Perez? De Laurentiis mi ha convinto subito, di Florentino non voglio parlare”.
Pepe Reina ha invece già spiegato, a più riprese, i motivi che l’anno portato nel capoluogo campano così come l’entusiasmo di questa sua nuova tappa di vita e carriera; il portierone spagnolo, sempre in campo e con appena 8 gol subiti (e un rigore parato a Balotelli) ribadisce:
“Sono stato a lungo al Liverpool, ma adesso sono felice di essere a Napoli. E’ stato un trasferimento inaspettato, sono molto orgoglioso di essere qui e ho la mente libera, fresca, per fare bene. Stiamo facendo un campionato importante, non solo per i numeri. Sorpreso? Sì, la città è diversa da Liverpool. La gente non rispetta la privacy come a Liverpool, ma è comunque affetto. Scudetto? Proviamo a competere. La squadra sta facendo bene, il momento è positivo al di là di Roma e Juve, ma c’è un nuovo allenatore, un nuovo modulo, nuovi giocatori e dobbiamo migliorare. Felice? Sì, sono già felice con quello che ho, ma sarei ancora più felice se vinciamo campionato, coppa Italia e Champions”.
Dunque bene così, Napoli: perché la testa dei campioni in rosa, prima ancora dei loro piedi, molto spesso – se non sempre – è fondamentale per arrivare ai traguardi più prestigiosi.
Riproduzione riservata © 2024 - CALCIOBLOG